Se fino a qualche anno fa sembrava solo un’idea degna dei migliori film di fantascienza, oggi, l’idea di affidare i propri viaggi e i propri itinerari alle sapienti e intelligenti ‘mani’ di un’auto a guida autonoma non è altro che la pura è semplice realtà. Anche se ancora il raggiungimento della piena sicurezza su strada rimane il limite più difficile da superare per i più importanti colossi mondiali interessati proprio a questo settore.
Partita dall’idea eccentrica del miliardario Elon Musk, ceo di Tesla e della compagnia aerospaziale SpaceX, la volontà di migrare il mondo dell’automotive verso l’auto a guida autonoma è stata fin da subito il fil rouge che ha governato l’attività di ricerca proprio della casa automobilistica elettrica con sede a Palo Alto, in California. Con risultati, fino ad adesso, non ancora convincenti, visti gli incidenti intercorsi in questi anni e le ultime parole dello stesso Musk che ha dichiarato: “La guida autonoma generalizzata è un problema difficile, poiché richiede la risoluzione di gran parte dell’IA del mondo reale. Non mi aspettavo che fosse così difficile, ma la difficoltà è ovvia, col senno di poi. Niente ha più gradi di libertà della realtà”.
Parole forti che, comunque, non fermano né Elon Musk – dato che il visionario sudafricano ci ha abituato a missioni impossibili, come quelle realizzate negli ultimi mesi con la sua compagnia privata aerospaziale SpaceX – né Tesla, vista la gara aperta con Waymo, la piattaforma nata con i soldi di Google che finora detiene il record delle miglia percorse senza pilota umano. Senza dimenticare, tra l’altro, che ormai sono diverse le case automobilistiche che stanno cercando di vincere la battaglia dell’auto a guida autonoma: da Volkswagen a Mercedes, fino ad arrivare a Toyota. Anche perché il problema fondamentale, come dichiarava l’ex di Waymo, John Krafcik, non sono dotare le auto di lidar, videocamere, sensori e AI, ma “trasformare anche le strade in interfacce che reagiscono in tempo reale e senza alcuna latenza”.
Auto a guida autonoma: l’impegno di Control Security Service
Prendendo spunto dalle parole di John Krafcik, diventa quindi fondamentale per lo sviluppo dell’auto a guida autonoma l’esigenza di sviluppare soluzioni di mobilità intelligente a benefìcio di persone, aziende, ambiente, sfruttando 1’interazione tra veicoli connessi, driver, e gestori di mobilità pubblici e privati puntando al risparmio di risorse economiche ed umane. Ed è qui che entra in gioco Control Security Service (CSS).
Nata nel 2014 con l’obiettivo di dar vita a nuovi servizi di smart mobility e a plasmare nuovi scenari di business, Control Security Service ha creato un’innovativa piattaforma informatica per la gestione dei servizi satellitari, interconnessa ad una applicazione web, che consente, oltre al nomale controllo dei veicoli da parte della centrale operativa, la possibilità per l’utente finale, di visualizzare in tempo reale il proprio veicolo. Permettendogli, inoltre, attraverso una applicazione android e ios di poter intervenire da remoto sul mezzo effettuando il blocco del motore e visualizzando diverse informazioni (livello carburante, stato della batteria, apertura e chiusura delle porte, solo per fare alcuni esempi), nonché la possibilità di creare degli allert personalizzati.
Non dimenticando, tra l’altro, che Control Security Service possiede diversi dispositivi satellitari che possono essere installati su qualsiasi mezzo di locomozione (bici elettriche, imbarcazioni, veicoli commerciali, caravan, auto, moto, ecc…), capace di fornire informazioni dettagliate e veloci, migliorando così la qualità delle decisioni e strategie aziendali, ottimizzando i budget, riducendo i costi o creando nuove fonti di ricavo.
In sintesi, un’offerta totalmente innovativa che, oltre ad essere un driver fondamentale nel mercato 4.0 dell’automotive, non fa altro che diventare una condicio sine qua non per tutti quei attori che vogliono prendere parte all’attuale rivoluzione tecnologica e digitale attualmente in atto.